15 Paesi dell'Ue votano a favore della messa al bando (per due anni) di tre pesticidi che hanno sterminato gli insetti. Ma la decisione finale spetta alla Commissione europea
Si chiamano Imidacloprid, Clothianidin e Thiamethoxam e sono tre pesticidi prodotti dalle multinazionali Bayer e Syngenta per il settore agricolo. Pur di garantire la produzione industriale, i colossi del settore e i loro clienti non si sono accorti delle drammatiche ricadute sugli insetti, in particolare le api.
Il 29 aprile scorso, dopo una prolungata battaglia delle associazioni ambientaliste, tra cui Greenpeace, il Comitato d'appello dell'Unione europea è stato chiamato ad esprimersi sulla loro messa al bando biennale dal mercato. Hanno votato a favore del bando in 15: Belgio, Bulgaria, Danimarca, Germania, Estonia, Spagna, Francia, Cipro, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Slovenia e Svezia. Hanno votato contro in sette, tra i quali il nostro Paese -che ha cambiato idea nell'arco di poco più di 60 giorni.
A inchiodare i pesticidi è uno studio curato dall'European Food Safety Authority (Efsa) commissionato da chi, entro poco, dovrà esprimersi proprio sulla "moratoria" dei pesticidi: la Commissione europea. In assenza di un accordo tra gli Stati membri, infatti, Bruxelles valuterà se adottare le restrizioni proposte per i neonicotinoidi, che dovrebbero essere poi applicate a partire dal primo dicembre 2013.
La soddisfazione di Greenpeace -in Italia, espressa tramite la responsabile della campagna Agricoltura sostenibile, Federica Ferrario- è evidente: "Il declino delle api è uno degli effetti più visibili e inequivocabili del fallimento dell'agricoltura di stampo industriale, che inquina l'ambiente e distrugge i migliori alleati degli agricoltori, gli insetti impollinatori. È ora di smettere di incentivare pratiche agricole intensive basate sull'uso della chimica, per investire, invece, nello sviluppo di un'agricoltura di stampo ecologico e sostenibile sul lungo periodo".
Anche se, come sostiene l'Associazione italiana per l'agricoltura biologica (Aiab), se i prodotti dovessero essere considerati nocivi per l'ambiente e la biodiversità, non sarà certamente un bando biennale a ridurne gli impatti, quanto piuttosto una definitiva espulsione dal mercato. Riusciranno le api a sconfiggere la Bayer?