Pochi giorni e il Parlamento europeo dovrà esprimersi in plenaria sulla proposta di riforma messa a punto dalla commissione Agricoltura e sviluppo rurale della Politica Agricola Comune (PAC). La mobilitazione delle associazioni ambientaliste e di agricoltura biologica europee (e italiane)
Pochi giorni e il Parlamento europeo dovrà esprimersi in plenaria sulla proposta di riforma messa a punto dalla commissione Agricoltura e sviluppo rurale della Politica agricola comune (Pac), che accompagnerà il continente tra il 2014 e il 2020. Uno strumento straordinario, come dimostra l'entità del contributo che ogni anno l'Unione europea riconosce al comparto agricolo sotto forma di sussidio: 43 miliardi di euro, pari al 32% dell'intero bilancio comunitario.
Il punto è che le ingenti risorse non sono state investite con criterio, alimentando un'agricoltura intensiva e invasiva a danno di quella biologica e biodinamica, di fatto marginalizzata e penalizzata. Crisi di settore che ha travolto l'Europa, dove nell’ultimo decennio si sono persi complessivamente 3,7 milioni di posti di lavoro. Una situazione preoccupante che è al centro della mobilitazione di oltre 277 associazioni ed organizzazioni europee ambientaliste e dell’agricoltura biologica e biodinamica, intenzionate a far pressione sul Parlamento europeo affinché la bozza redatta dalla competente commissione -un testo che è stato definito letteralmente "un inganno ai danni dei cittadini europei"- venga modificata. Ne è nata una lettera aperta ai capigruppo e ai deputati del Parlamento europeo, dove si legge che "i sussidi PAC hanno promosso, e continuano a sostenere, un’agricoltura e una gestione del territorio non salubri ed ecologicamente dannosi, favorendo allevamenti che non garantiscono il benessere degli animali e ostacolando lo sviluppo dell'agricoltura nei paesi più poveri".
Alla lettera, che chiede con forza che "il sostegno pubblico deve essere concesso solo agli agricoltori che in cambio producono, ambienti agricoli salubri e vitali, mentre dovrebbero essere aboliti i sussidi agricoli che influenzano negativamente il nostro ambiente", è affiancata una petizione on-line rivolta a tutti i cittadini europei. Sono quattro le linee d'indirizzo che si chiede di applicare alla nuova Pac: accertarsi che chi riceve i contributi adotti la migliore pratica agricola nel rispetto dell'ambiente, abolire i doppi pagamenti per la medesima attività, reintrodurre l'obbligatorietà del rispetto delle normative europee in materia di tutela ambientale, sostenere concretamente lo sviluppo dell'agricoltura biologica. L’appello online è promosso a livello europeo da Birdlife, EEB, IFOAM e WWF (rappresentate in Italia da LIPU, Legambiente, Federazione nazionale Pro Natura , AIAB, Federbio, FIRAB, UPBio, WWF). All’appello hanno aderito anche il FAI (Fondo Ambiente Italiano), Italia Nostra, Touring Club Italiano, Associazione Italiana Agricoltura Biodinamica, SIEP (Società Italiana Ecologia del Paesaggio) e Slow Food.