La riunione dei "grandi del Pianeta" si terrà a giugno in Irlanda del Nord. Al centro del dibattito, la sicurezza alimentare e gli investimenti agricoli. L'appello di 10 associazioni e soggetti impegnati nel settore
"Il Governo italiano non deve appoggiare la Nuova Alleanza del G8 e deve sostenere i modelli di produzione agro-ecologica che possono combattere la fame e l’insicurezza alimentare", questo l'auspicio espresso da CISA – Comitato Italiano Sovranità Alimentare, Terra Nuova, Centro Internazionale Crocevia, AIAB, FOCSIV, Fairtrade Italia, CTM Altromercato, La Gabbianella, LVIA e FIRAB.
Il prossimo G8, che si terrà a giugno nell’Irlanda del Nord, avrà infatti come punti chiave la sicurezza alimentare e gli investimenti agricoli. A questo proposito, una delle questioni principali sarà certamente la promozione della Nuova Alleanza del G8 per la sicurezza alimentare e la nutrizione. Secondo le associazioni firmatarie dell'appello, quella che è presentata dai suoi promotori come la soluzione per far uscire dalla povertà 50 milioni di persone nell’arco di un decennio, "servirà in realtà ad aprire le risorse naturali e i mercati africani alle multinazionali". In particolare, 45 note multinazionali dell’agro-business di stanza negli otto Paesi seduti intorno al tavolo.
"Assenti e quasi completamente dimenticati, invece, i produttori agricoli di piccola scala che nutrono l’80% della popolazione africana", lamentano i promotori dell'appello. I più importanti attori nella lotta all’insicurezza alimentare in Africa sono stati del tutto marginalizzati. Inoltre, in occasione del summit, il G8 lancerà una “Nuova Iniziativa per la Trasparenza delle transazioni fondiarie” con l’obiettivo di contenere l’espansione del fenomeno dell’accaparramento della terra, di cui abbiamo già scritto grazie anche al contributo del giornalista Stefano Liberti. Ma l’unico risultato che si otterrà sarà quello di dare vita a furti di terra più “trasparenti” senza portare alcun beneficio alle comunità rurali.
Uno stralcio dell'appello:
"Rifiutiamo e condanniamo fortemente la Nuova Alleanza e la Nuova iniziativa per la trasparenza e chiediamo al governo italiano di opporvisi e di impegnarsi ad investire in sistemi di produzione alimentare agro- ecologici e sostenibili in grado di nutrire l’Africa preservandola per le generazioni future. In particolare, riteniamo che:
• La Nuova Alleanza e l’Iniziativa sulla trasparenza non sono affatto suscettibili di fermare l’accaparramento della terra e delle altre risorse naturali ma che, piuttosto, possono favorire questi fenomeni promuovendo la privatizzazione della terra e la diffusione delle monocolture compromettendo la salute del suolo, la qualità dell’acqua e la perdita della biodiversità agricola
• Il G8, con la Nuova Alleanza e l’Iniziativa sulla Trasparenza, scavalca il Comitato Mondiale per la Sicurezza Alimentare (CFS), l’unico consesso inclusivo che ha l’autorità e le competenze necessarie per prendere decisioni in merito alle questioni relative al diritto al cibo e alla sovranità alimentare Pertanto, chiediamo al Governo italiano di:
• non appoggiare la Nuova Alleanza e l’Iniziativa sulla trasparenza
• conformarsi agli impegni presi in merito all’adozione delle Linee guida per la gestione della terra, dei territori di pesca e delle foreste, così come approvate nel maggio del 2012 dal CFS
• impegnarsi nella definizione di piani di investimento in Africa a sostegno della produzione familiare di piccola scala e dei mercati e sistemi alimentari locali
• assicurare, con norme adatte, la responsabilizzazione degli investitori italiani in materia di violazione dei diritti fondiari e dei diritti umani anche fuori dal territorio nazionale"